Il gas Radon (Rn) nelle abitazioni

Il Gas Radon (simbolo Rn) è un gas radioattivo naturale (inodore ed incolore) prodotto dal decadimento dell'Uranio. Viene generato da alcuni tipi di rocce e in pratica si trova su tutta la crosta terrestre con concentrazione variabile da luogo a luogo.

Tale gas in spazi aperti raggiunge concentrazioni trascurabili che non creano problemi alla salute umana. Al contrario (vedere immagine), il Radon, ha la capacità di penetrare negli spazi chiusi dei fabbricati (intercapedini, vespai non aerati, seminterrati, etc…) attraverso micro fessurazioni o imperfette sigillature fra le strutture (ad esempio fra fondazione e muri in elevazione….) oppure penetrare negli alloggiamenti degli impianti tecnologici (elettrico, sanitario, etc...) e sfogare nei piani superiori. Il gas Radon può essere presente all’interno di alcuni materiali da costruzione.



Studi medici confermano che il gas Radon è la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo.

Constatato che, nelle abitazioni, le zone da “difendere” da tale gas sono quelle a contatto con il terreno, sia che tratti di progettare nuove case sia che si tratti di intervenire sull’esistente occorre tenere ben presente quanto segue:

  1. La geologia locale: Se sappiamo su che tipo di terreno insiste o insisterà la nostra abitazione siamo anche in grado di capire quali sono i rischi. La perizia geologica è sempre richiesta per certi tipi di interventi edilizi, possiamo quindi sfruttarla anche per tale scopo.

  2. L’interazione fra edificio e sito: Verificare se siamo in presenza di locali seminterrati e se questi locali insistono direttamente su uno strato particolarmente “a rischio”.

  3. La tipologia del fabbricato: Un fabbricato adibito, per esempio, a deposito con saltuaria presenza di persone, presenterà molte meno criticità di una abitazione con presenza fissa di abitanti.

  4. I materiali: Molti materiali hanno una sensibile concentrazione di Radon inalabile dall’uomo. Sarebbe buona cura controllare le certificazioni fornite dai produttori.
Il gas Radon è misurabile attraverso appositi macchinari in dotazione a specialisti oppure alle Agenzie di protezione dell’ambiente.
E’ possibile “bonificare” un sito potenzialmente o effettivamente aspirando meccanicamente il gas dal sottosuolo. Molte vecchie abitazioni dispongono di intercapedini fra il terreno ed il solaio di pavimento. Generalmente tali spazi sono aerati per combattere l'uidita ma funzionano bene anche contro il Radon. Eventualmente le bocchette di aereazione possono essere aumentate di numero e/o diametro. Nei nuovi fabbricati sarebbe sufficiente creare un’intercapedine fra suolo e pavimento posando i cosiddetti “igloo” in materiale plastico avendo cura di predisporre i necessari sfiati in numero adeguato. In mancanza di intercapedine è possibile ovviare isolando adeguatamente le fondazioni e i muri contro terra con apposite guaine schermanti. Alcuni consigliano persino un adeguato drenaggio sotto la fondazione con tubo di aspirazione. Le soluzioni ci sono, purtroppo manca la sensibilità al problema (dovuta anche alla scarsa conoscenza del medesimo) e sicuramente l’incidenza dei costi non aiuta. Infine, un'adeguata aerazione dei locali controterra aiuta la dispersione del Radon.

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